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2023.03.25 − un passo indietro fra i nostri obiettivi

Ultima modifica: 2024-01-10 // 01:02:41

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Durante l’uscita del 27/12/2019 nella quale io e Marco Venturini riarmammo la via classica del Fighiera (P40- Campo Base GSP -250) notai una prosecuzione che restava alta sul traverso a monte del P10. Ne riparlai con Leo ed effettivamente in quel punto, la frattura mantiene la sua direzione, mentre il ramo che va ad intercettare la Grande Galleria, prosegue in basso “leggermente spostato”, compiendo alla fine un’inversione di 180°.

Il 15/2/2020 torniamo al Fighiera divisi in 3 squadre con l’obiettivo di rifare il rilievo della via classica e rivalutare eventuali possibilità di sviluppo proprio di quella ed altre diramazioni. Su quel traverso la via continuava! Ci erano già stati… Ma spingendomi più avanti possibile per vedere di cosa si trattasse, dopo una serie di passaggi abbastanza scomodi e selettivi, nei pressi di un’ennesima strettoia dove stavolta non era tanto scontato riuscire a superarla e soprattutto trovare una prosecuzione, trovai la firma dell’Invasè Marguareisien, “L’Asino che Raglia Buoni Consigli” (Lucien Berenger) del 17/4/1976; aveva tutti i presupposti per essere una “firma di dietrofront”. Riuscii a superare il passaggio trovandomi in pochi metri su un pozzone mai sceso. Tornai indietro per avvisare Leo racimolando qualcosa per cominciare a scenderlo ma non aveva affatto l’aria di un pozzo che chiude dopo pochi metri...

25/3/2023

Il retro Corchia è pieno di neve e torna comodo dimenticarsene per qualche mese. Finalmente si ritorna sul fronte invernale! Il versante mare è tutto pulito, saliamo su per la via di cava a testa bassa carichi come muli con i materiali per riarmare la via. Il bimbo maledice ripetutamente Alessio che a causa di alcuni imprevisti non è potuto venire con noi e ridurre notevolmente l’avvicinamento con il suo fuoristrada; provo a rincuorarlo affettuosamente esclamando “Su dai! L’ho fatta tante volte, se la fai una volta tu che sei il più giovane non morirai! Ringrazia dio che non c’è il sole!”. È aperto il banco delle scommesse! Finiremo nell’Asino? o nel P60 del Khayyam? Intanto il Corvo con i suoi 65 anni ci sta lasciando tutti indietro… In 1h30’ siamo all’ingresso ci cambiamo velocemente ed entriamo. Corvo e Jack si fermano a vedere la diramazione alla base del primo pozzo da 20, nel caso dovessero finire presto glie ne resta un’altra alla base del P40, il resto della squadra prosegue verso la Via Classica. Prima delle strettoie ci riorganizziamo i sacchi, Nicola e il bimbo si rigirano mentre io e Luca continuiamo. Scendiamo per i primi 70m raggiungendo un terrazzo ingombro da blocchi di crollo, altri 4m e risiamo nella medesima situazione. Dal terrazzo precedente sembrava volesse chiudere, ma abbiamo ancora una speranza da uno sfondamento circolare fra i blocchi che costituiscono la base e la parete opposta che ora diventa soffitto; mi affaccio e urlo verso la prosecuzione per lasciarne intendere le dimensioni a Luca. Sull’onda dell’euforia lo ripuliamo da tutti i blocchi in bilico rendendolo più agevole oltre che sicuro. Si prosegue fino al 3° e ultimo terrazzo, il più grande. Siamo arrivati nell’Asino! Attraverso un passaggio che da sotto neppure si vedeva… Mi giro intorno e penso… Se dietro questo si nascondeva un pozzo di quelle dimensioni (105m), cosa si nasconderà dietro gli arrivi più grandi? Il pozzo continua nell'attivo oltrepassando l'Asino, i sassi vanno ancora per qualche decina di metri… Ma noi facciamo una sosta all’ Hilton per mangiare un boccone e ripartiamo contenti verso l’uscita. Un messaggio alla base del Primo pozzo da 20 dice che gli altri due si sono rigirati “bagnati” alle 17:00, Ragion per cui saranno maledetti dal Visconte. Alle 23:30 siamo fuori e mi giungono subito notizie dai suddetti maledetti.

Segue quanto riportato da Jack:
Cominciamo con una risalita in libera che ci porta ad un pozzo, lo oltrepassiamo facendo un traverso e ci ritroviamo in una condotta stretta, in piano, con un rigagnolo d’acqua e aria in faccia. La percorriamo per una ventina di metri, disostruendo alcuni passaggi stretti e ci blocchiamo in una frana. Togliamo qualche pietra e riusciamo a vedere oltre, la strettoia continua sempre uguale, con tanti cavolini che ci bloccano il passaggio e si notano delle ragnatele e una chiocciola… Ma in ogni caso la condotta è troppo stretta da superare senza disostruire. Decidiamo di tornare indietro e disarmiamo il traverso dopo aver rilevato tutto. Tornando indietro ci ricongiungiamo con Nicola e Jacopo e usciamo insieme.

Partecipanti: Maurizio Rizzotto (Jack), Marco Corvi (Corvo), Nicola Gemo, Jacopo Gemo (il bimbo), Luca Dadà, Salvatore Iannelli.

Saluti.
Salvatore.


Immagine 1
Ph. Luca Dadà